Esposizione fotografica collettiva curata in ottobre 2007
Lo scatto fotografico - memore dell’opera “la città ideale”, simbolo universalmente noto del classicismo e della perfezione formale raggiunta nell’architettura e nell’urbanistica rinascimentale - rappresenta, in chiave ironica, la metafora dell’esperienza urbana odierna: “la città ideale contemporanea”, quella del “non luogo” e del “luogo senza altrove”, proprio del termine greco OY non e TÒPOS luogo. La realtà urbana si spoglia dei suoi limiti, quelli esclusivamente fisici e architettonici e si rappresenta come città ideale, quella, cioè, che assurge dall’idea di chi la scruta. In tale ottica, gli artisti partecipanti, secondo differenti inquadrature, rielaborano la realtà urbana contemporanea come il luogo errante e della visionarietà, come l’aggregato onirico piuttosto che l’aggregato urbano, come il posto della non appartenenza e per questo dell’inevitabile smarrimento e della negata identità, come il “luogo comune” del sociale e del tramonto del personale. Secondo un’inquadratura più generale, l’utopia che si cela nello scatto fotografico, è proprio quella di sostenere la possibilità di assumere un luogo come soluzione definitiva per la rappresentazione di un’ ideale città sociale. Contro la spersonalizzazione delle immagini in mostra, ciascun artista darà voce all’opera esposta lasciando un’ impronta personale, un proprio pensiero, un commento del contesto fotografato.
Artisti in Outopia:Alessia Asuni, Wolfango De Spirito, Santiago Faraone Mennella, Max Ferranti, Miki Gorizia, Alessandro Lo Galbo
Dove: Locanda Atlantide, Via dei Lucani 22b, Zona San Lorenzo, Roma
Lo scatto fotografico - memore dell’opera “la città ideale”, simbolo universalmente noto del classicismo e della perfezione formale raggiunta nell’architettura e nell’urbanistica rinascimentale - rappresenta, in chiave ironica, la metafora dell’esperienza urbana odierna: “la città ideale contemporanea”, quella del “non luogo” e del “luogo senza altrove”, proprio del termine greco OY non e TÒPOS luogo. La realtà urbana si spoglia dei suoi limiti, quelli esclusivamente fisici e architettonici e si rappresenta come città ideale, quella, cioè, che assurge dall’idea di chi la scruta. In tale ottica, gli artisti partecipanti, secondo differenti inquadrature, rielaborano la realtà urbana contemporanea come il luogo errante e della visionarietà, come l’aggregato onirico piuttosto che l’aggregato urbano, come il posto della non appartenenza e per questo dell’inevitabile smarrimento e della negata identità, come il “luogo comune” del sociale e del tramonto del personale. Secondo un’inquadratura più generale, l’utopia che si cela nello scatto fotografico, è proprio quella di sostenere la possibilità di assumere un luogo come soluzione definitiva per la rappresentazione di un’ ideale città sociale. Contro la spersonalizzazione delle immagini in mostra, ciascun artista darà voce all’opera esposta lasciando un’ impronta personale, un proprio pensiero, un commento del contesto fotografato.
Artisti in Outopia:Alessia Asuni, Wolfango De Spirito, Santiago Faraone Mennella, Max Ferranti, Miki Gorizia, Alessandro Lo Galbo
Dove: Locanda Atlantide, Via dei Lucani 22b, Zona San Lorenzo, Roma
Fotografie a cura di Santiago Faraone Mennella
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