giovedì 30 aprile 2009

L'ARTE E IL SENSO DELLA VITA

Dopo tanto girovagare, sentire parlare di arte, di incontrare artisti, ricevo ieri sera questa email, tanto densa quanto spontanea, che traduce in alcune righe ciò io penso a proposito dell'arte e più in generale del senso della vita, ma che io non avrei mai saputo scrivere e sintetizzare così bene..e pensare che lui è un pubblicista!?

ciao,dovrei lavorare ma come diceva tognazzi in quel capolavoro che era amici miei "importa sega". quindi devolvo l'8 per mille del mio tempo a dirti cosa è per me la creatività. anzi la tensione verso quello che il vero senso della vita.
il vero senso della vita è sapere che muori. ed è bellissimo.perché tu hai un tempo che non sai.io a volte quando mi scasso le palle ad attendere un autobus mi chiedo: ma il tempo passa, conto i secondi e mi dico, sono i miei secondi, e mi avvicinano alla fine. poi rifletto e dico a me stesso. ma anche questa è vita: aspettare un autobus ad una fermata mentre il vento muove una pagina di giornale che contiene mille altre vite. e trasformo quel momento banale in qualcosa che mi scalda il cuore. vorrei afferrare quel foglio di giornale e leggere della vita delle persone che racconta, ma mentre ti scrivo parte una canzone meravigliosa degli U2 e torno indietro con la mente a quando prendevo quell'autobus per andare all'università, nella nebbia luminosa di una città medievale che mi riporta indietro a nostalgie che non credevo possibile avere. il lungomare di tripoli nel '21 dove non sono mai stato. un'auto quasi a vapore che lo percorre e dagli sbuffi del suo motore sorge un'altra storia che mi porta alla pentola delle feste di pasqua. il mestolo che gira e poi serve sul piatto un sapore fatto di cose semplici. ogni momento è unico e infinito e qui parte una canzone degli smith. e vorrei dirti che la mia scrivania è fatta di tante cose ordinate che io prendo con le mani e trasformo in altre solo per l'illusione reale che sono IO che decido che sogno vivere.Insomma, ti sembrerò pazzo o fuori di testa o bevuto o intrippato. ma pensa quanta vita c'è in ogni secondo della tua, della mia, di quella di franco persichetti, che magari lavora alle poste ma sogna qualcosa di diverso. l'arte è questo, rendere la vita vivibile perché la rende infinita. io per esempio sto da DIO qui al circus a scriverti queste cose. non sto con te, tu non sei con me, anche se magari sei ancora a venti metri, ma mi sembra una distanza così grande che solo parlarti di un interesse comune può colmarla.
te lo invio adesso, perché la fottuta connessione ieri è caduta.


Riccardo

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