Conosco Vincenzo Santoro nello studio di Roma, nel quartiere del Pigneto, nel corso della sua trasmissione "Open Space" che introduce artisti emergenti e meno, all'interno di "Deliradio" - the most delirious radio on the web.
Mi racconti come nasce la tua
passione per la radio?
La mia passione per la Radio nasce da subito credo alle scuole “medie”, quando con amici registravamo su cassetta le puntate di una
fantomatica radio imitando compagni
di scuola, i loro familiari, o i personaggi tipici del nostro paese e quanti
avessero la sfortuna di incappare nelle nostra conoscenza. Il tutto coadiuvato
dalla passione per la musica che a quei tempi si esprimeva attraverso una band
all’interno della quale io ero alle tastiere.
*Michela Giannotti e Ciro Vittorio Formisano
ad Open Space con Vincenzo Santoro
*Michela Giannotti e Ciro Vittorio Formisano
ad Open Space con Vincenzo Santoro
Quale percorso formativo hai intrapreso per
arrivare a condurre una trasmissione
radio?
La Radio come dicevo è stata sempre dentro di
me, ma un po’ per la legge “Mammì” che ha tagliato le gambe a chi provenisse
dalle Radio Libere, un po’ per gli impegni che via via hanno caratterizzato la
mia vita (Università, Lavoro, Famiglia…..),l’espressione radiofonica in senso
stretto è tardata ad arrivare. L’esplosione forse nel momento più impegnativo,
alle soglie della nascita del mio secondo figlio, ossia quando quella scintilla
si è trasformata in fuoco. Così ho iniziato a frequentare la ART (Accademia
Radio Televisiva) di Roma che mi ha dato l’opportunità di confrontarmi con
tanti docenti che lavorano in radio nazionali, nonché di fare esperienza in
alcune FM locali di Roma e poi di istruire e raffinare la mia passione. Poi ormai
consapevole che la radio si impara facendola, il passo successivo è stato
entrare in una WEB RADIO, terreno
fertile per sperimentazioni. Le web radio sono come le Radio Libere di un tempo
con l’unica differenza che possono essere ascoltate ovunque ci sia una
connessione internet..praticamente da per tutto.
La
tua trasmissione “Open Space” è ideata e organizzata da te? Come è nata l’idea?
Open Space è il format che ho ideato e che
sto sperimentando da tre stagioni a Deliradio
(la radio più
delirante del web). Un programma interamente dedicato agli artisti a
360° principalmente emergenti, indipendenti e facenti parte più o meno del
contesto capitolino. Ogni sabato cliccando su www.deliradio.it
dalle 17 alle 19 si possono ascoltare attori, doppiatori, registi, produttori,
cantanti, cantautori, band, scrittori, performer, blogger e chi più ne ha più
ne metta. Lo studio del Pigneto si trasforma in un salotto dove le due ore
vengono scandite da talk molto veloci, diretti e spontanei, conditi da musica
contestuale e playlist spesso scelte con gli stessi artisti. L’idea è nata
dallo spirito della mia passione, centro propulsore di tutto che mi ha spinto
verso qualcosa che mi potesse dare massima soddisfazione, divertendomi. Quel
qualcosa l’ho trovato negli artisti che contatto o che mi contattano e che
incontro ogni settimana, che fanno della loro vena artistica un vero e proprio
lavoro (i più fortunati) oppure ne fanno un motivo di sfogo dalla routine della
vita quotidiana oppure ne fanno semplicemente una passione che cercano di
portare avanti tra le mille difficoltà.
Ecco dando spazio a loro la mia soddisfazione
è massima e, scusate se è poco, quanto mi diverto!
Quale è il futuro della radio
secondo il tuo punto di vista?
Il futuro della Radio è decisamente nel web,
quindi il filone delle webradio da me non verrà mai abbandonato, in quanto sarà
necessario farsi trovare pronti per quando avverrà il tanto atteso “Big Bang”.
Questo potrebbe coincidere con il momento in cui in tutte le auto (luogo nel
quale viene ascoltata il 90% della programmazione radio giornaliera), grazie al
wifi cittadino e insieme alla FM, si potrà ascoltare anche la radio che
proviene dal web. A quel punto bisognerà essere preparati a vincere la
battaglia!
Cosa ti piacerebbe dire in
radio che non hai mai detto?
In Radio ritengo di non aver detto ancora
nulla, quindi la lista sarebbe troppo lunga.
La mia idea di radio e di format è tendente a
trasferire benessere, buonumore e divertimento a chi mi ascolta. Traslare
l’ascoltatore in un mondo parallelo che esuli dal contesto. Parlo naturalmente
del mondo artistico e di tutto il bello che risiede in esso, lasciando
trascorrere un paio d’ore in assoluto benessere. Proprio per questo, forse la
necessità di dire cose non dette, passa in secondo piano. La strada è ancora
troppo lunga!
Quale i tuoi sogni e progetti
futuri?
Il mio sogno è quello di continuare a
divertirmi come sto facendo adesso con questo programma che mi sta dando dei
ritorni e delle soddisfazioni che oserei dire “inaspettate”. Progetti ce ne
sono tanti, in primis perfezionare questo format per trovare magari
collocazione in FM dove la visibilità, soprattutto per gli artisti che ospito, potrebbe
essere di più ampio spettro. Oggi però trovo tutto questo ancora molto difficile,
soprattutto in questo momento storico dove in Italia la struttura e l’offerta
della rete internet sono ferme ancora al “Paleolitico”.
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