A cura di Michela Giannotti
Quale è il tuo percorso professionale e di esperienze in ambito fotografico?
Ho iniziato a fare foto a quindici anni. E per diversi anni sono stato un autodidatta. Poi ho studiato presso la Scuola Romana di Fotografia” ed il nome che ha la mia gratitudine è Stefano Compagnucci. Dopo ho frequentato diversi workshop tenuti da professionisti, Robert Marnika, Diana Grandi, Fabiano Ventura, Martin Benes. Nel 2007 ho partecipato al “San Lorenzo Fotofestival”, Roma, due foto in mostra sono state pubblicate nel libro “San Lorenzo – Racconti Fotografici”. Nel 2009 ho partecipato alla mostra collettiva “Riflettersi nel Mare”, Bologna. E sempre nel 2009 sono stato selezionato come finalista al concorso “Digital Camera Photographer of the year”.
Cosa significa per te “cogliere il momento” nell’atto del fotografare?
Fotografare è un destino che segui. I sensi si concentrano, raggiungono familiarità con quello che ti circonda e realizzi un tratto del tuo percorso.
Cosa ti è piaciuto di più fotografare e perché?
Con il primo nudo, o figura, ho contagiato complicità e rispetto. Le immagini realizzate hanno partecipato alla mostra collettiva di Bologna “Riflettersi nel Mare”. Una prova che mancava, ottima esperienza.
Ho iniziato a fare foto a quindici anni. E per diversi anni sono stato un autodidatta. Poi ho studiato presso la Scuola Romana di Fotografia” ed il nome che ha la mia gratitudine è Stefano Compagnucci. Dopo ho frequentato diversi workshop tenuti da professionisti, Robert Marnika, Diana Grandi, Fabiano Ventura, Martin Benes. Nel 2007 ho partecipato al “San Lorenzo Fotofestival”, Roma, due foto in mostra sono state pubblicate nel libro “San Lorenzo – Racconti Fotografici”. Nel 2009 ho partecipato alla mostra collettiva “Riflettersi nel Mare”, Bologna. E sempre nel 2009 sono stato selezionato come finalista al concorso “Digital Camera Photographer of the year”.
Cosa significa per te “cogliere il momento” nell’atto del fotografare?
Fotografare è un destino che segui. I sensi si concentrano, raggiungono familiarità con quello che ti circonda e realizzi un tratto del tuo percorso.
Cosa ti è piaciuto di più fotografare e perché?
Con il primo nudo, o figura, ho contagiato complicità e rispetto. Le immagini realizzate hanno partecipato alla mostra collettiva di Bologna “Riflettersi nel Mare”. Una prova che mancava, ottima esperienza.
Cosa ti piacerebbe fotografare?
Ritratti, viaggi, paesaggi. Mi piace realizzare e conoscere con i miei occhi quel momento, i particolari di quel luogo.
Che tipo di sperimentazione fai nella realizzazione di una foto?
Con la luce e con la composizione, prima di tutto. Senza lasciare alla tecnica ed alle regole, per quanto importanti, le uniche soluzioni.
Le foto che realizzi le rielabori in base a qualche tecnica particolare (computer, ad esempio)?
Realizzo le mie immagini con pellicola o diapositiva, poi scansiono una selezione e le perfeziono con Photoshop come in camera oscura. Il risultato è praticamente fedele.
Sò che realizzi foto per il teatro e la moda, è un contesto che ti affascina e stimola o al contrario ti “impigrisce”?
Appena posso mi dedico al teatro ed al ritratto. Sono affascinato da entrambi.
Mi parli di nudo, immagino nudo femminile..quanto la “femminilità” e “la grazia”agiscono sull’atto dello scattare?
Non ho fatto solo ritratti a figure di donna. Non ho delle regole e la volontà di farsi riprendere è tutto. Al concorso “Digital Camera Photographer of the year 2009” ero stato selezionato anche con una figura di uomo.
Quali sono i tuoi progetti futuri?
Uno dei prossimi progetti sarà “Tiber” ed è legato al fiume Tevere, vorrei mettere alla prova le mie capacità di ritrarre il paesaggio per esaltarne il percorso.
Ritratti, viaggi, paesaggi. Mi piace realizzare e conoscere con i miei occhi quel momento, i particolari di quel luogo.
Che tipo di sperimentazione fai nella realizzazione di una foto?
Con la luce e con la composizione, prima di tutto. Senza lasciare alla tecnica ed alle regole, per quanto importanti, le uniche soluzioni.
Le foto che realizzi le rielabori in base a qualche tecnica particolare (computer, ad esempio)?
Realizzo le mie immagini con pellicola o diapositiva, poi scansiono una selezione e le perfeziono con Photoshop come in camera oscura. Il risultato è praticamente fedele.
Sò che realizzi foto per il teatro e la moda, è un contesto che ti affascina e stimola o al contrario ti “impigrisce”?
Appena posso mi dedico al teatro ed al ritratto. Sono affascinato da entrambi.
Mi parli di nudo, immagino nudo femminile..quanto la “femminilità” e “la grazia”agiscono sull’atto dello scattare?
Non ho fatto solo ritratti a figure di donna. Non ho delle regole e la volontà di farsi riprendere è tutto. Al concorso “Digital Camera Photographer of the year 2009” ero stato selezionato anche con una figura di uomo.
Quali sono i tuoi progetti futuri?
Uno dei prossimi progetti sarà “Tiber” ed è legato al fiume Tevere, vorrei mettere alla prova le mie capacità di ritrarre il paesaggio per esaltarne il percorso.
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